Studio per la valorizzazione delle razze Bolognese e Maltese
Premesso che l’ultimo decennio ha visto rivolgere sempre di più le attenzioni degli amanti cinofili Italiani e non, verso le razze Italiane ed, in particolare, verso le razze Maltese e Bolognese, e considerato che queste razze stanno ormai consolidando un forte incremento in Italia e in molti Paesi d’Europa e che a tutela delle suddette razze oggi in Italia non vi è un Club riconosciuto dall’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI).
Tale situazione è da considerarsi anomala se guardiamo al fatto che trattasi di due razze Italiane che devono essere salvaguardate e promosse sia nel nostro Paese e sia all’estero e considerando quello che accade nella maggior parte dei Paesi del Mondo, dove esistono Club che tutelano queste razze, nonostante non siano detentori dei loro standard.
L’operato del passato Club e le sue azioni atte ad unire i primi importanti allevamenti Italiani, diedero comunque un contribuito all’allevamento Italiano ed un forte stimolo affinché si cominciasse a produrre soggetti di qualità divenuti col tempo sempre più competitivi in tutto il mondo.
Il panorama odierno è completamente cambiato e agli osservatori attenti diventa evidente che la mancanza di un Club non garantisce agli Allevatori e/o ai neofiti le attenzioni particolari alla razza, atte ad analizzare nel dettaglio le peculiarità della razza stessa. Basti poi pensare, al decremento delle iscrizioni nelle esposizioni Italiane di queste due razze.
Sentendo forte questa esigenza e soprattutto nell’interesse di propagandare le due razze Italiane è stato costituito un Club specifico, formato da Allevatori ed esperti di questa razza che desiderano mettere al servizio di altri la propria esperienza, andando principalmente ad agire su tematiche trattate raramente, però importanti per poter migliorare il nostro patrimonio genetico. Verranno svolte delle azioni efficaci affinché la razza possa essere tutelata e propagandata, creando le condizioni ideali che ne continueranno a favorire l’incremento qualitativo, non solo sotto l’aspetto morfologico, ma in generale, anche su altri fattori altrettanto essenziali.
Il Club del Maltese e Bolognese andrà a verificare nel dettaglio la situazione delle razze nel nostro Paese, confrontandosi anche e soprattutto con i Club degli altri Paesi. Vuole essere un servizio ed una guida a chi ama questa razza, con particolare attenzione agli aspetti relativi alla salute della stessa.
Il Club intende svolgere sin da subito azioni concrete che portino al confronto gli Allevatori, per aumentarne la collaborazione. Vuole dare agli amatori delle razze lo spazio che si meritano nelle esposizioni e negli eventi e/o seminari che saranno da subito organizzati.
Il Club del Maltese e Bolognese assumerà una forte posizione contro quei commercianti che causano disinformazione, e soprattutto contro le “importazioni selvagge” dai Paesi dell’Est.
Le azioni riguarderanno soprattutto:
Controlli specifici da iniziare con fase di volontariato per due anni, per poi renderli obbligatori, sulle patologie più comuni delle razze:
Lussazione mediale della rotula.
La lussazione mediale della rotula è una patologia ereditaria, riscontrata soprattutto nelle razze piccole e pertanto comune al bolognese e maltese. Seppur la sua eziologia non è ancora oggi chiarita, secondo molti studiosi è da attribuire alla presenza di alterazioni anatomiche a carico dell’epifisi prossimale del femore ed una diminuzione dell’angolo formato tra l’asse cervicale e quello transcondilare del femore. Conseguenza ne è una non corretta distribuzione a livello di femore distale e tibia prossimale, In concreto, un inarcamento del femore con deviazione in varo e torsione laterale dell’epifisi distale, displasia della troclea e deviazione in varo dell’epifisi prossimale della tibia.
La torsione laterale del femore e l’intrarotazione della tibia comporta una dislocazione mediale del quadricipite e della cresta tibiale che è dotata di un nucleo di ossificazione proprio.
La diagnosi di lussazione mediale della rotula viene effettuata tramite un esame clinico ortopedico.
La classificazione, in primo, secondo, terzo e quarto grado, dipende da come la rotula agisce alla palpazione. La stessa potrebbe essere lussata manualmente e ritornare in sede al rilascio della pressione, od in altri casi, potrebbe essere ridotta solo temporaneamente od ancora la riduzione è impossibile.
La terapia per la lussazione mediale è l’intervento chirurgico atto a riallineare il meccanismo estensorio del ginocchio. Tale intervento è consigliato in giovane età e soprattutto a soggetti con lussazione di grado elevato. Ovviamente, il tipo di intervento è scelto in relazione al grado di lussazione ed alle alterazioni radiografiche.
Da studi particolari effettuati sulla nostra razza, è sconsigliato allevare con soggetti che presentano lussazioni di grado alto, ossia soggetti che hanno una lussazione di grado superiore al secondo, sommando le lussazioni di entrambi gli arti.
E’ consigliabile controllare i soggetti non prima dei dodici mesi di età e mediante veterinario specializzato al controllo stesso. Questi controlli sono obbligatori in alcuni Paesi del Nord Europa e devono essere fatti prima di utilizzare maschi o femmine per la riproduzione.
Attualmente, nel nostro Paese non c’è obbligatorietà dei controlli.
Malattie cardiache.
Purtroppo le malattie cardiache sono comuni nei cani di piccola taglia, anche se il Maltese ed il Bolognese non sono tra le razze considerate ad alto rischio.
E’ stato comunque stimato che circa il 70% dei cani di età superiore ai 7 anni, sia affetto da prolasso della valvola mitralica e quindi conseguente insufficienza della stessa. Ciò vuol dire che quando il ventricolo sinistro si contrae, parte del sangue refluisce nell’atrio sinistro,anziché di progredire nell’aorta.
Fortunatamente sembra che il decorso clinico di questa malattia sia piuttosto lento ed in alcuni casi non si evidenziano per tutta la vita dell’animale, sintomi di insufficienza cardiaca, nonostante ci sia il problema. Comunque un soffio cardiaco, riscontrato su un cane, dovrà essere seguito da ulteriori indagini, come ad esempio un esame ecografico del torace ed un’ecocardiografia, al fine di verificare il grado della malattia per un’eventuale ed appropriata terapia. E’ da evidenziare che soggetti affetti da malattia mitralica cronica che non presentano però insufficienza cardiaca, non necessitano di alcun farmaco.
La situazione è diversa quando i soggetti sottoposti ad esami, presentano uno scompenso cardiaco. In tal caso bisogna ricorrere a farmaci per una migliore vita dei nostri animali. I sintomi che di solito si verificano sui casi di scompenso cardiaco sono dati da affaticamento, difficoltà di respirazione, tosse, dimagrimento ed inappetenza.
Poiché queste due patologie si manifestano con elevata frequenza in alcune razze da compagnia, si è ipotizzato che esse abbiano un base genetica. Tuttavia non è ancora stato possibile confermare questa ipotesi, né individuare il gene o i geni responsabili. In ogni caso la maggiore sensibilità verso questi problemi da parte dei proprietari, degli allevatori e dei veterinari ha determinato la nascita, anche per queste patologie, di programmi di monitoraggio volti ad individuare i soggetti affetti al fine di eseguire una selezione che possa negli anni ridurre la prevalenza della malattia. Purtroppo tali programmi in Italia sono ancora allo stadio di progettazione o sperimentale, mentre sono ormai molto diffusi in altri Paesi Europei del Nord.
Questi sono gli obiettivi dei primi due anni, che il Club si impegna a raggiungere, una volta ottenuto l’ufficiale riconoscimento dall’ENCI.
Il Presidente
Stefano Paolantoni